Giardino botanico "Vincenzo Rivera"
Gli ambienti

In questa zona, che rappresenta la testimonianza storica della originaria impostazione data alle collezioni dal Prof. Rivera, le piante sono coltivate in ordine sistematico.
Ogni pianta è catalogata ed illustrata da un cartellino nel quale sono indicati il nome scientifico, la famiglia, il nome italiano, notizie sull'ambiente naturale, sulla distribuzione.
Nel Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore sono attualmente presenti oltre 53 Famiglie con 350 Specie di piante autoctone, tra cui molti endemismi e relitti glaciali.

Roccera


La roccera, formata da un accumulo di rocce e detriti, è un ambiente molto severo nel quale le piante, insediate tra gli interstizi rocciosi, vivono in condizioni estreme, con esigue quantità di terreno e di acqua. Generalmente, le piante hanno dimensioni ridotte, ma sviluppano un robusto ed esteso apparato radicale, con il quale si insinuano tra le fessure alla ricerca di nutrienti, umidità e ancoraggio. Spesso assumono una forma a cuscinetto o a rosetta, che permette loro di resistere ai venti freddi, di diminuire la traspirazione e di usufruire meglio delle piccole quantità di calore assorbito dal substrato durante il giorno.

Tre le specie più tipiche della rocciera calcarea, presenti nel Giardino, vi sono quelle appartenenti ai generi Saxifraga, Sempervivum, Primula, Cerastium, Papaver, Arenaria, Achillea, Armeria, Isatis, Silene, Androsace, Crepis, Myosotis, Artemisia. I brecciai, chiamati anche ghiaioni, si originano dallo sfaldamento delle rupi con successivo accumulo di pietre alla loro base. Molto diffusi sulle montagne dell’Appennino, essi rappresentano un habitat estremamente ostile e selettivo, nel quale le piante, che qui devono possedere un elevato temperamento pioniero, sono adattate a condizioni ambientali veramente difficili, come la mancanza di acqua in superficie, il forte riscaldameno delle pietre nelle ore centrali del giorno ed il loro continuo movimento.

I brecciai

I brecciai ospitano comunità vegetali a copertura rada, che si diversificano in funzione dell’altitudine, dell’acclività e della dimensione delle pietre. Essi sono di grande importanza fitogeografica in quanto sede di accantonamento di specie relitte e di processi di isolamento che favoriscono la selezione di stirpi vegetali sempre più autonome, dalle quali si originano gli endemismi, di cui i brecciai sono ricchi. Una delle più diffuse e rappresetative comunità vegetali dei brecciai altomontani calcarei è quella a dominanza di una Graminacea molto tenace: la Festuca appenninica (Festuca dimorpha), che colonizza soprattutto i brecciai in via di stabilizzazione. Nella composizione di questa fitocenosi entrano specie di grande prestigio quali la Viola di Eugenia (Viola eugeniae subsp. eugeniae), l’Arenaria di Bertoloni (Arenaria bertolonii), la Pulsatilla alpina (Pulsatilla alpina subsp. millefoliata), la Radicchiella dei ghiaioni (Crepis pygmaea subsp. pygmaea), la Costolina appenninica (Robertia taraxacoides) e l’Erba-storna appenninica (Thlaspi stylosum); alle quote più basse si afferma anche la Dripide comune (Drypis spinosa subsp. spinosa).

Seslerieto


Tra le comunità vegetali più tipiche e diffuse degli ambienti altomontani vi è il seslerieto a dominanza di Sesleria juncifolia, una Graminacea a distribuzione balcanico-appenninica, in Italia nota per buona parte dell’Appennino. Questa prateria si afferma, in particolare, lungo le creste ventose dell’alta montagna, su suoli poco evoluti, e si presenta, nelle situazioni più classiche, con struttura discontinua, assumendo un tipico aspetto gradinato conferito dalle caratteristiche zolle della Sesleria. Il seslerieto si può osservare su tutti i massicci montuosi dell’Abruzzo.
Tra le specie più frequenti e fedeli che fanno parte del suo corteggio floristico vi sono la Pedicolare appenninica (Pedicularis elegans subsp. elegans), la Carice di Kitaibel (Carex kitaibeliana), l’Eliantemo candido (Helianthemum oelandicum subsp. incanum), la Campanula graminifolia (Edraianthus graminifolius subsp. graminifolius), Androsace villosa, Astrantia tenorei, Leontopodium nivale, Carum heldreichii, Ranunculus oreophilus, Gentiana dinarica, Pulsatilla alpina subsp. millefoliata.