Programma Formativo

Descrizione:  
E’ prevista la formazione in attività di ricerca nel campo della medicina interna, con riferimento alla complessità dell’individuo e alla corretta identificazione del rischio individuale di malattie cardiometaboliche, geriatriche e gastroenterologiche.
Saranno studiate biomolecole neuro ed endocrine (ad esempio neurotensina, ormoni, ecc.), marcatori infiammatori, mediatori dell'aterosclerosi (ANGPTL, LPL, ecc.). Tutti questi biomarcatori possono essere studiati sia in vitro che in vivo, consentendo la traduzione delle scoperte al banco. In particolare, il nostro gruppo ha condotto diversi studi sul ruolo delle adipochine (apelina, adiponectina, leptina, ecc.) e dei neuroormoni, tra cui la valutazione della supplementazione di vitamina D sulla steatosi epatica, il ruolo svolto dalla neurotensina sull'aterosclerosi e sui grassi d'accumulo, con rilevanza nelle diete ad alto contenuto di grassi. Inoltre, il profilo infiammatorio molecolare e genetico in relazione ai fenotipi e agli interventi nutrizionali sarà valutato con specifici protocolli di ricerca.
Ciò grazie a metodologie di indagine genetica e biomolecolare ed allo studio della funzione/attivazione endoteliale, dello stress ossidativo, dell'infiammazione vascolare e del metabolismo.
In aggiunta, un gruppo di ricerca ha acquisito competenze sugli effetti epigenetici legati alla somministrazione di sostanze alimentari o naturali (es. oleuropeina, resveratrolo, epigallocatechina ecc.) sulla regolazione del metabolismo mitocondriale e delle vie intracellulari, coinvolte nella modulazione dell'infiammazione, dell'autofagia e dell'apoptosi.
In questo contesto risultano particolarmente interessanti le possibili progettualità relative all'identificazione del possibile ruolo di questi composti antiossidanti con tutte le potenzialità biologiche di agire su stress ossidativo/glicativo, infiammazione, pressione sanguigna, metabolismo glico-insulinemico e lipidico, funzione endoteliale, attivazione endoteliale e risposta immunitaria. Di particolare rilievo l'originale ricerca condotta su soggetti sani e su pazienti ipertesi con e senza alterata tolleranza al glucosio in cui è stato originariamente compreso e dimostrato l'ormai riconosciuto ruolo “pro-infiammatorio” – in chiave aterogenica – della malnutrizione. In questo senso, di notevole interesse, vale la pena citare le osservazioni fondamentali di utilità quotidiana per la salute pubblica come prima dimostrazione che l'assunzione di tè nero e cacao ricchi di flavonoidi sono in grado di indurre un miglioramento dose-dipendente della biodisponibilità di monossido d’azoto (NO) e quindi della funzione endoteliale (questa ricerca è stata anche associata ad un claim dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA), una riduzione della pressione arteriosa e una riduzione dei parametri di rigidità arteriosa, nochè i livelli di BDNF, neurotrofina fondamentale per il mantenimento della plasticità sinaptica, suggerendo quindi che alcuni alimenti "nutraceutici" potrebbero essere considerati strumenti fondamentali nella prevenzione cardiovascolare e cognitiva. Inoltre, altre ricerche sono correlate allo studio della relazione tra nutrizione e meccanismi di attivazione endoteliale nell'aterosclerosi umana. Di particolare interesse, in questo contesto, la dimostrazione del ruolo dei nutrienti e dell'ipertensione arteriosa.

Gli stessi nutraceutici ed altri (estratto di cacao, bacopa, probiotici, estratti di olio di oliva, estratti di foglie di olivo) sono stati testati su modelli neurodegenerativi, sia in vivo che in vitro, ottenendo protezione contro lo stress ossidativo, aumento dei livelli di neurotrofine e della vitalità cellulare, attività mitocondriale e diminuzione della morte cellulare associate a miglioramento dell'attività motoria e cognitiva. Alcuni di questi netraceutici sono stati utilizzati con successo nei tumori della mammella e dell'ovaio, diminuendo la proliferazione cellulare e inducendo la morte cellulare con danno mitocondriale.

 
Obiettivi del corso:
 
- Sviluppare metodologie epidemiologiche, preventive e di elaborazione strategica che permetteranno di traslare quanto rilevato dalla sperimentazione verso il buon controllo “territoriale” e “quotidiano” della salute pubblica. Nel contesto di tale elaborazione strategica, verrà supportata la collaborazione stretta tra personale medico, infermieristico e degli psicologi clinici, assegnando loro un ruolo simbiotico nel contesto della complessità clinica ed assistenziale del caso individuale (la “persona”).

- Approfondire metodiche per la promozione, identificazione e sviluppo di metodi innovativi, per lo studio e per l’analisi sperimentale e clinica di alimenti funzionali e nutraceutici nel prevenire e curare le malattie croniche ed evitare l'invecchiamento patologico ed il decadimento delle funzioni cognitive.

- I dottorandi, inoltre, verranno indirizzati a percorsi finalizzati ad operare in un ambiente scientifico ad elevato grado di internazionalizzazione. Saranno previsti, pertanto, periodi di ricerca e formazione in centri di riconosciuto prestigio internazionale.

- Sviluppare numerosi progetti nazionali e internazionali con ricerche legate allo studio dell'azione della nutrizione e dei nutraceutici (in particolare flavonoidi e alimenti ricchi di flavonoidi e polifenoli) nella prevenzione dell'aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari e della performance cognitiva.

- Valutare gli effetti di vari tipi di diete (ad alto contenuto calorico, ad alto contenuto di lipidi o carboidrati) e di micronutrienti specifici sull'infiammazione intestinale ed epatica acuta e cronica, nonché sulla fibrosi intestinale ed epatica: la fibrosi rappresenta la complicazione dell'infiammazione cronica che porta all'insufficienza d'organo (come accade nelle IBD e nella cirrosi epatica). In accordo con questo sono stati valutati i più importanti meccanismi cellulari e molecolari nella sequenza infiammazione-fibrosi cronica. Sono stati inoltre condotti studi per valutare il ruolo di fattori dietetici specifici nella celiachia, nella sindrome dell'intestino irritabile, nella colite microscopica, nella malattia diverticolare del colon e nella cancerogenesi del colon, nonché l'impatto della nutrizione nei disturbi del sonno e sulle funzioni cognitive.

Coerenza con gli obiettivi del PNRR

 La prevalenza dell'obesità e di patologie correlate all'obesità come il diabete di tipo 2 è drasticamente aumentata negli ultimi 30 anni. Infatti, diabete, obesità e i relativi dismetabolismi costituiscono un aspetto di rilevante impatto sulla sanità pubblica. Inoltre, obesità e diabete possono peggiorare la qualità della vita personale. Dunque, bloccare o comunque agire sull’obesità risulterebbe un ottimo investimento per la nostra società. Riteniamo dunque che il tema di questo dottorato rifletta una delle debolezze che affliggono la nostra società ed economia, essendo l'obesità ed il diabete di tipo 2 patologie rilevanti e che non hanno una cura efficace ad oggi, infatti per gli obesi diabetici la terapia di elezione è chirurgica. La proposta scientifica alla base di questo progetto di dottorato presenta in aggiunta, a nostro avviso, un elevato grado di innovazione perché cerca di migliorare la condizione di dismetabolismo agendo su sistemi infiammatori cellulari e altre alterazioni molecolari che riflettono poi un danno sistemico sul paziente. Riteniamo inoltre che la smart collaboration tra ricerca di base, ricerca applicata ed impresa faciliti la concretezza della proposta e la convergenza degli interessi, sostenuta dalla motivazione del dottorando e tutors.